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3.7. Azioni della scuola per l'inclusione scolastica

 ANALISI DEL CONTESTO PER REALIZZARE L'INCLUSIONE SCOLASTICA

La situazione appare diversificata tra primo e secondo ciclo, ancorché non si sia avviata un’analisi sistematica dei dati.

Nel secondo ciclo, chiaramente a causa dell’impegno richiesto dai percorsi liceali proposti, la presenza di studenti certificati è evento assolutamente eccezionale, e gli alunni di madrelingua non italiana iscritti hanno in genere buona padronanza della lingua italiana già al momento dell’iscrizione, per cui non richiedono speciali percorsi. Più frequenti i casi di BES e di DSA, in genere non severi, alcuni casi di studenti atleti che richiedono la personalizzazione del percorso e di “gifted students”.

Nel primo ciclo la situazione è più varia, dipendendo la scelta della scuola maggiormente da considerazioni legate alla prossimità rispetto all’abitazione ed all’offerta di un tempo-scuola prolungato.

Inclusione

Punti di forza

La scuola realizza attività per favorire l'inclusione degli studenti con disabilità nel gruppo con esito favorevole. Gli insegnanti curricolari e di sostegno utilizzano metodologie che favoriscono l'inserimento e una didattica inclusiva, partecipano alla formulazione dei p.e.i. che vengono monitorati e aggiornati periodicamente. Sono state realizzate attività di formazione dei docenti e degli educatori; altre sono previste nel prossimo futuro.  

Punti di debolezza

La scuola secondaria di primo grado non ha ancora organizzato attività volte specificamente alla valorizzazione delle diversità. Nella secondaria di secondo grado il problema è ancora poco sentito, per i motivi citati nell’analisi del contesto. La situazione appare tuttavia in evoluzione, e anche questo settore dovrà dotarsi di figure di riferimento.

Recupero e potenziamento

Punti di forza

SCUOLA PRIMARIA Nella scuola gli insegnanti attuano interventi individualizzati e non, anche alla luce delle rilevazioni effettuate con il supporto del progetto curricolare di 'consulenza pedagogica'. Gli interventi sono monitorati dal team degli insegnanti spesso in collaborazione con i centri extrascolastici che si occupano di problematiche inerenti all'età evolutiva, con risultati nel complesso positivi.

SCUOLA SECONDARIA 1^GRADO la scuola realizza interventi di recupero per rispondere alle difficoltà soprattutto nell'area linguistica e matematica. la scuola prevede forme di monitoraggio e valutazione degli studenti con maggiori difficoltà. La scuola favorisce il potenziamento attraverso attività espressive e sportive in modo efficace. Recupera i bisogni educativi degli studenti attraverso interventi individualizzati.

SECONDARIA II GRADO Vengono organizzati:

- sportelli pomeridiani

- recupero in itinere

- recupero alla fine del primo periodo e alla fine dell'anno scolastico.

Sono somministrate prove di verifica dei risultati raggiunti a seguito degli interventi di recupero.

Punti di debolezza

SECONDARIA II GRADO Non sempre gli interventi di recupero raggiungono gli obiettivi desiderati, in quanto frequentemente si danno casi di alunno che partecipano con discontinuità, senza affiancare un serio studio personale a casa.

 

Dirigente scolastico

Docenti curricolari

Docenti di sostegno

Composizione del gruppo di lavoro per l'inclusione (GLI):

Specialisti ASL

Associazioni

Famiglie

Studenti

Funzione strumentale inclusione

 

RISORSE PROFESSIONALI INTERNE COINVOLTE

Docenti di sostegno

Partecipazione a GLI

    Docenti di sostegno              Rapporti con famiglie

RISORSE PROFESSIONALI INTERNE COINVOLTE

Docenti di sostegno

Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Docenti curriculari

(Coordinatori di classe e simili)

Rapporti con famiglie

Docenti curriculari

(Coordinatori di classe e simili)

Tutoraggio alunni

Docenti curriculari

(Coordinatori di classe e simili)

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

RAPPORTI CON SOGGETTI ESTERNI

Unità di valutazione multidisciplinare

Procedure condivise di intervento sulla disabilità

Unità di valutazione multidisciplinare

Procedure condivise di intervento su disagio e simili

Associazioni di riferimento

Progetti territoriali integrati

Associazioni di riferimento

Progetti integrati a livello di singola scuola

Rapporti con

GLIR/GIT/Scuole polo per l’inclusione territoriale

Accordi di programma/protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità

Rapporti con

GLIR/GIT/Scuole polo per l’inclusione territoriale

Accordi di programma/protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili

RAPPORTI CON SOGGETTI ESTERNI

Rapporti con

GLIR/GIT/Scuole polo per l’inclusione territoriale

Procedure condivise di intervento sulla disabilità

Rapporti con

GLIR/GIT/Scuole polo per l’inclusione territoriale

Procedure condivise di intervento su disagio e simili

Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali integrati

Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti a livello di reti di scuole

 

Approfondimento

G.L.I.: GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE

Il GLI svolge le seguenti funzioni:

  • Coordina i percorsi di accoglienza e di integrazione degli alunni in particolari situazioni di disagio e di BES;
  • Coordina l’analisi dei bisogni formativi degli studenti in funzione sia del successo scolastico che della motivazione allo studio;
  • Coordina le attività di compensazione, integrazione e recupero;
  • Propone iniziative ed attività formative per gli alunni tali da migliorare la qualità dell’offerta formativa;
  • Elabora il PAI Piano Annuale per l’inclusione

Esso è costituito da:

  • Dirigente scolastico
  • Funzione strumentale inclusione
  • Referente BES e DSA
  • Referente stranieri
  • Insegnanti curriculare
  • Educatori
  • Rappresentante AULSS
  • Rappresentante servizi sociali
  • Rappresentanti associazioni
  • Rappresentanti alunni
  • Rappresentanti genitori
  • Rappresentanti servizi per l’immigrazione

La FS per l’Inclusione:

  • Raccorda le diverse realtà (Scuola, ASL. Famiglie, Enti territoriali…)
  • Attiva le necessarie azioni formative, individuando risorse interne o esterne
  • Rendiconta al Collegio docenti
  • Coordina i colloqui tra scuola e famiglia
  • Segue i passaggi di contatto/informazione Scuola –Famiglia-Servizi
  • Rimane a disposizione e collabora con gli insegnanti per la definizione dei Progetti (PEI, PEP o PSP)
  • Informa circa le nuove disposizioni di legge o rispetto a nuovi ambiti di ricerca e di didattica speciale ed inclusiva.
  • Fornisce spiegazioni sull’organizzazione della scuola.

Definizione di Bisogno Educativo Speciale (B.E.S.)

La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 ricorda che “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”.

Conseguentemente il “Bisogno Educativo Speciale” va inteso come una difficoltà che si evidenzia nei vari ambiti di vita, di educazione e di apprendimento: superando la nozione di “handicap” e “disabilità”. Questo concetto presuppone una scuola attenta ai bisogni di studenti in situazione di svantaggio, come DSA, stranieri di recente immigrazione, alunni con svantaggio socio-culturale, socio-economico, iperattivi, con disturbi dell’attenzione o disturbi evolutivi.

Il Convitto Nazionale M. Foscarini sta potenziando la cultura dell’inclusione per rispondere in modo efficace alle necessità di ogni alunno che, con continuità o per determinati periodi, manifesti Bisogni Educativi Speciali.

A tal fine:

  • ha creato un ambiente accogliente e di supporto;
  • sostiene l’apprendimento attraverso una revisione del curricolo, sviluppando attenzione educativa in tutta la scuola;
  • promuove l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento;
  • centra l’intervento sulla classe in funzione dell’alunno;
  • favorisce l’acquisizione di competenze collaborative;
  • promuove culture politiche e pratiche inclusive attraverso una stretta collaborazione fra tutte le componenti della comunità educante.

Per quanto attiene allo specifico didattico, la scuola ricorre a:

  • individualizzazione e personalizzazione dei percorsi didattici;
  • strumenti compensativi;
  • misure dispensative;
  • impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali già disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne (ministero, enti locali ecc., es. facilitatore linguistico, psicologo…);
  • utilizzo funzionale ed, eventualmente, agevolato degli spazi e delle strutture scolastiche;
  • supporto adeguato per ciò che concerne la strumentazione individuale (libri di testo, ecc)

ASPETTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI INTERNI ALLA SCUOLA

IL COLLEGIO DOCENTI - Elabora, inserendola nel PTOF, una politica di promozione dell’integrazione e dell’inclusione condivisa tra il personale - Definisce al proprio interno una struttura di organizzazione e coordinamento degli interventi rivolti alla disabilità e al disagio scolastico (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione), definendo ruoli di referenza interna ed esterna.

LA FUNZIONE STRUMENTALE “INCLUSIONE, BES/DSA”, COADIUVATA DALLE

COMMISSIONI INCLUSIONE, BES/DSA E STRANIERI E IN STRETTA COLLABORAZIONE CON IL DIRIGENTE SCOLASTICO:

  • Raccorda le diverse realtà (Scuola, ASL. Famiglie, Enti territoriali…)
  • Attiva le necessarie azioni formative, individuando risorse interne o esterne
  • Rendiconta al Collegio docenti
  • Coordina i colloqui tra scuola e famiglia
  • Segue i passaggi di contatto/informazione Scuola –Famiglia-Servizi
  • Rimane a disposizione e collabora con gli insegnanti per la definizione dei Progetti (PEI, PDP)
  • Informa circa le nuove disposizioni di legge o rispetto a nuovi ambiti di ricerca e di didattica speciale ed inclusiva.
  • Fornisce spiegazioni sull’organizzazione della scuola.

I CONSIGLI DI CLASSE

  • Informano il Dirigente e la famiglia della situazione/problema.
  • Effettuano un primo incontro con i genitori.
  • Collaborano all’osservazione sistematica e alla raccolta dati.
  • Analizzano i dati rilevati, prendono atto della relazione clinica
  • Sensibilizzano la famiglia, elaborando un progetto educativo condiviso ed eventualmente collaborano con i servizi (ASL e/o Servizi sociali, Servizio immigrazione)
  • Definiscono, condividono il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI) od un Progetto Educativo Personalizzato (PEP o PDP) per l’alunno.

GLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO

Gli insegnanti di sostegno favoriscono situazioni didattiche, formative e relazionali mirate a realizzare il processo di integrazione in piena contitolarità con gli insegnanti curriculari in favore della generalità degli alunni ed in particolare di quelli che presentano specifiche difficoltà di apprendimento, quindi rappresentano una risorsa attiva, non solo per gli allievi in situazione di Bisogni Educativi Speciali, ma per tutta la classe in quanto collaborano attivamente con gli insegnanti curriculari per attivare dei percorsi che permettano a tutti gli alunni di raggiungere gli obiettivi prefissati.

PREDISPOSIZIONE PERCORSI SPECIFICI PERSONALIZZATI

Relativamente alla predisposizione del PEI per alunni diversamente abili, del PDP per alunni con DSA e per alunni con BES, il consiglio di classe, ed ogni insegnante in merito alla disciplina di competenza, supportati dove necessario dall’insegnante di sostegno, mettono in atto, già dalle prime settimane dell’anno scolastico, gli strumenti necessari ad una osservazione iniziale attenta (test, lavori di gruppo, verifiche, colloqui, griglie,) che consentono di raccogliere il maggior numero di elementi utili alla definizione e al conseguimento del percorso didattico inclusivo.

Il GLI rileva i BES presenti nell’istituto raccogliendo le documentazioni degli interventi educativo-didattici definiti usufruendo anche del supporto del CTI.  

Il Dirigente Scolastico è messo al corrente dalla Funzione Strumentale del percorso scolastico di ogni allievo con Bisogni Educativi Speciali ed è interpellato direttamente nel caso si presentino particolari difficoltà nell’attuazione dei progetti. Fornisce al Collegio dei Docenti informazioni riguardo agli alunni in entrata ed è attivo nel favorire contatti e passaggio di informazioni tra le scuole e tra Scuola e territorio Offerta Formativa.

OBIETTIVI DI INCREMENTO DELL’INCLUSIVITÀ PROPOSTI PER IL

PROSSIMO TRIENNIO

  • Attivazione dei vari gruppi di lavoro nei diversi ordini di scuola
  • Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive.
    • Le strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive si basano su:
      • osservazioni che definiscono una valutazione iniziale
      • osservazioni programmate che definiscono delle valutazioni di verifica
    • Tra le più condivise strategie coerenti con prassi inclusive si evidenziano le seguenti proposte di contenuto:
      • attività di apprendimento e di applicazione delle conoscenze
      • attività di comunicazione
      • attività motorie
      • attività domestiche
      • attività relative alla cura della propria persona
      • attività interpersonali
      • svolgimento di compiti ed attività di vita fondamentali.
    • In definitiva le strategie di valutazione con prassi inclusive mirano a rendere efficaci gli strumenti con cui l’individuo raggiunge gli standard di indipendenza personale e di responsabilità sociale propri dell’età.
  • Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

 

Affinché il progetto vada a buon fine, l’organizzazione Scuola predisporrà un piano attuativo nel quale devono essere coinvolti tutti i soggetti responsabili del progetto (Dirigente scolastico, Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI),  Referenti e Dipartimenti, Docenti curriculari, Docenti di sostegno), ognuno con competenze e ruoli ben definiti

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

 

 Con gli esperti dell’ASL, si organizzeranno incontri periodici, al fine di realizzare le iniziative educative e di integrazione predisposte nel Piano di Inclusione.   Verranno coinvolti CTI, CTS.

 Si farà riferimento a reti di scuole per l’ottenimento di risorse.

Per quanto riguarda il ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative, in base al calendario stabilito all’inizio dell’anno scolastico, si effettueranno periodici incontri scuola-famiglia-territorio, oltre ad incontri con l’équipe multidisciplinare dell’ASL competente.

Gli incontri e i contatti telefonici con le famiglie appaiono essenziali per una guida extra scolastica costante e per un quotidiano controllo sull’andamento didattico-disciplinare dell’alunno in difficoltà. Ciò evidentemente rinforza quanto trattato in sede scolastica e agevola il processo di crescita personale degli alunni.

Ultima revisione il 30-06-2024